giovedì 8 febbraio 2018

ANGURIA SAN NICOLA

Anguria San Nicola

di Angelo Passalacqua



E' difficile spiegare le sensazioni che si provano in giornate come queste, trovare nuovi amici e ritrovare quelli di sempre, l'incredibile afflusso di persone e il piacevole assalto ai banchetti, dove ci si scambiano semi, segreti coltivativi e consigli...


Anche questa anguria fa parte del "bottino" preso allo scambio, il generoso Domenico mi ha donato il kit completo, semi e tutto il resto!



Le notizie riguardanti questa anguria non sono molte, è una varietà presente da tempo nel Salento, in provincia di Brindisi, in particolare.


E' una varietà da serbo, non conoscendola ho aperto l'anguria verso la fine di Ottobre, temevo che la polpa sovramaturata deteriorasse i semi.


Avrei potuto ritardare di molto l'apertura, la polpa era compatta e non c'erano punti di marciumi.


La polpa ha sapore dolce ma non certo il dolce zuccherino di certe angurie a maturazione estiva, è un sapore gradevole con un profumo percepibile. Comunque, non sa di zucca né di cetriolo! 


Asciugandosi, i semi prendono una insolita veste.

Adesso parte la ricerca per conoscere da dove proviene questa anguria, vi farò sapere!

13 commenti:

  1. Per me è sempre stato difficile indovinare il momento della raccolta. Mi capitano sempre insapori. Forse non sono state abbastanza al sole o non hanno avuto molto tempo o le condizioni giuste per maturare. Quest'anno ci riprovo. Ho una varietà a polpa arancione.

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  2. È proprio lei!!
    Questa anguria l'ho piantata per la prima volta la scorsa estate e i semi mi sono stati dati del mio amico Francesco, che segue il blog in incognito, originario della Toscana.
    Mi raccontava che sua nonna l'ha sempre piantata e a questo punto il dubbio è che sia originaria della Toscana o del Salento?
    Io ne ho raccolte 6, però solo una l'ho conservata fino al 21 novembre e per inaugurare L'inverno l'ho mangiata in una giornata di freddo e nevischio. Comunque Angelo è vero il sapore dopo il tempo di conservazione di qualche mese non è dolcissimo, mentre appena raccolta è molto buona e zuccherina, migliore di altre angurie gialle assaggiate in questi anni.

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    1. Ciao Moreno,
      a questo punto non escluderei che questa anguria sia presente anche in altri luoghi, come varietà "antica" e "tradizionale"! I semi viaggiano...

      Magari Francesco e sua nonna possono darci notizie, tipo il suo nome toscano, ad esempio.

      Angelo

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    2. Vi aggiorno sull'anguria sa Nicola con quello che ha trovato Francesco:
      L'anguria invernale tipo San Nicola era coltivata in aree sparse del centro e del sud, soprattutto sull'Adriatico. In Toscana le conoscevano solo in qualche zona della provincia di Arezzo dove le chiamavano cocomeri vernini, presumibilmente arrivate dalla vicina Romagna. Dalla Romagna fino al Salento diciamo che erano distribuite in maniera discontinua, ma coprivano tutto il territorio. L'ecotipo che ti ho mandato io non ha i solchi sulla buccia, ma strisce alternate chiare e scure come altre angurie. Era diffuso dal sud delle Marche fino al confine tra Abruzzo e Molise e chiamato genericamente "citrone de verne a pasta gialle" per differenziarlo dagli altri cocomeri invernali a polpa rossa e semi neri (di piccole dimensioni - presumibilmente portati nell'ottocento da emigranti di ritorno dagli USA) e da quelli a polpa bianca e semi verdi (da marmellata, ma una volta erano soprattutto da insalata, conditi con sale, olio, aceto e mostocotto).

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    3. Grazie Moreno e grazie Francesco,
      E' chiaro che sono due varietà diverse e, quindi, dovremo scambiare i semi!
      Non riuscire a dare un nome certo ai meloni o alle angurie è dovuta alla perdita della memoria storica, quella dei vecchi coltivatori, io continuo a cercare tra gli ultimi contadini ma sto studiando testi provenienti dall'Asia. Magari non conosceremo mai il nome nei nostri dialetti ma, almeno, quello originale sì!

      Angelo

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  3. Bravissimi, state facendo un gran lavoro anche con le angurie.
    Non avrei mai pensato all'esistenza di angurie da insalata!
    Qui da me non ho la possibilità, pazienza.
    Vado, devo seminare cetrioli e zucchine!

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    1. Ecco i vantaggi di avere una serra!

      Buona semina!

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    2. Grazie!
      Vero, un gran lavoro montarla e smontarla, visto che sono sola e ho dei problemi, ma quando c'è è fantastica. Se riesco oggi vorrei mettere sui fiori di iaia le foto dei miei sparuti semenzali, che stanno in serra da metà gennaio, e anche di quelli già in piena terra. Chissà se resisteranno all'ondata di gelo che pare stia arrivando.

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  4. Ciao a tutti! Dopo una lunghissima assenza ritorno e ho subito una sorpresa! Il cocomero invernale di cui ho un buon ricordo anche se ero un ragazzino...
    In merito al cocomero da serbo, lo coltivavano i miei genitori esattamente 30 anni fa, poi in seguito ad un furto in campagna portarono via anche tutti i semi tra cui quelli del cocomero, la varietà che coltivavano era per forma e grandezza come un pallone da rugby, la buccia verde striata alternata chiaro e scuro, polpa giallo chiaro e il seme grande 3-4 volte la misura di uno normale con una striatura chiara al centro tipo una "S" allungata. Lo mangiavamo in dicembre e si conservava tranquillamente sino a Natale, ovviamente coltivazione priva di acqua, il sapore discreto a dicembre, ottimo al tempo del raccolto a fine agosto,
    ricordo che raccontai anni fa ad Arvalia di questo cocomero e la mia disperata ricerca credo di averlo ritrovato!!!
    Vi prego Angelo e Moreno mi inviereste qualche seme per poterlo seminare?

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    1. Bentornato Domenico e grazie per la tua testimonianza. I semi sono a tua disposizione, inviami il tuo recapito e partono appena possibile.

      Angelo

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    2. Ciao Domenico, appena ne avrò ancora disponibili dal mio amico Francesco te li farò avere, ma devi pazientare un pochino, purtroppo quelli che avevo li ho dati ad Angelo così li può confrontare con il suo eco tipo.

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    3. ...ciao Moreno, certo che paziento, per adesso clima permettendo preparo il terreno e poi spero di coltivare ambedue la varietà
      ...grazie

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  5. L’anguria San Nicola, i miei nonni più di 50-60 anni fa la piantavano qui nel territorio Brindisi, ed io che sto scrivendo un libro in dialetto, l’ho nominato. Noi lo chiamavamo: muloni sarginiscu San Nicola

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