mercoledì 24 febbraio 2010

Ceci

I Ceci
Cicer arietinum   Fam. Papilionacee
di Angelo Passalacqua


"Lasciamo che questi semi salvati riposino tranquilli nelle banche dei semi, liberi dall'affanno di dover sopravvivere o di sparire, ma pensiamo anche a come farli ritornare, prima possibile, a casa loro, nella natura, tra di noi."
Nell'anno dedicato alla salvaguardia della Biodiversità, come ci viene continuamente ricordato, mi pare giusto parlare dei semi più antichi, che accompagnano l'uomo da millenni: i legumi. Inizio dai ceci.

http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/daromi---orto---frutti/Legumi-presso-gli-antichi-Greci.html

La frase citata all'inizio è interessante perchè è stata detta da una persona che non è nè botanico nè agricoltore ma un ottimo cuoco, Gualtiero Marchesi.
Per illustrarvi la pianta, spostiamoci qui:

http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/cece.htm

Naturalmente il metodo di coltivazione descritto è riservato alla coltivazione industriale, noi biologici vecchio stampo i ceci li seminiamo nei terreni poco produttivi, dove la radice a fittone della pianta non troverà la "zolla di lavorazione" creata dai mezzi meccanici pesanti.
Le varietà sono tantissime, si può dire che ogni paese abbia la sua varietà locale.


Questa è la mia varietà, che coltivo anno dopo anno, la semina la faccio in Febbraio-Marzo, la grandezza dei ceci è media


Quelli a sinistra sono i ceci bruni, detti Kala Chana nella patria d'origine, l'India. Oltre che più scuri, sono più piccoli dei ceci comuni, molto rustici. Quelli a destra sono i ceci giganti, non vengono dal Messico, come si potrebbe pensare, ma dalla più vicina Umbria. Coltivo entrambi da una decina d'anni, con piena soddisfazione.

Foto di gruppo...

Nessun commento:

Posta un commento